Parola di Albero
di Enrico Ceci
Alberi, radici e funghi. La lunga via di comunicazione che fa di una foresta un sistema cooperativo. Il ruolo degli “alberi Madre”
Quante volte, camminando in un bosco, ci è parso di udire la “voce” degli alberi?
La maestosità di un fusto, e l’impressione di stabilità e forza che riesce a trasmettere, ci emoziona. E anche lo stormire delle foglie sembra volerci dire qualcosa.
Intimamente sentiamo che questi esseri, che affondano nella terra e allo stesso tempo tendono al cielo, sono più di quello che crediamo. Che una foresta è più di quel che vediamo.
Magari, qualcuno ci ha anche preso in giro per questo. Beh, avevamo ragione.
Gli alberi, infatti, non solo parlano ma pensano. Solo che non lo fanno davanti ai nostri occhi ma sotto i nostri piedi.
Gli alberi imparano …
Il loro “cervello”, infatti, è nelle radici. Come ipotizzato da Charles Darwin, e dimostrato dagli studi di neurobiologia vegetale condotti dalle Università di Firenze e di Bonn, sulla punta di ogni singola radice, nella zona detta di transizione, ci sono cellule che hanno caratteristiche neuronali.
Compito di queste cellule è di elaborare, e rispondere, alle informazioni che arrivano dalla pianta e alla pianta.
Quando si trovano di fronte ad un problema, gli alberi procedono per tentativi ed errori. Poi, individuata la soluzione ottimale, conservano l’informazione per riutilizzarla in seguito. Ad esempio, in periodi siccitosi, gli alberi riducono la traspirazione e il numero delle foglie e aumentano quello delle radici. E non si tratta di puri stimoli meccanici.
Queste “conoscenze”, in seguito, diventano patrimonio condiviso perché gli alberi sono esseri sociali che comunicano tra loro.
e insegnano
Come ha dimostrato Suzanne Simard, dell’Università della British Columbia, gli alberi stabiliscono una relazione simbiotica con i funghi sotterranei. I funghi, estendono il loro micelio nel sottosuolo, esplorano il terreno, raccolgono acqua e nutrienti e li portano alla pianta ricevendone in cambio i prodotti della fotosintesi.
Gli alberi, poi, ottimizzano questa relazione e utilizzano la rete fungina per mettersi in comunicazione tra loro.
Attraverso questi collegamenti, gli alberi “parlano” tra loro: trasferiscono nutrienti alle piante che ne hanno bisogno, inviano segnali di allarme, riconoscono i “parenti”.
In pratica una foresta costituisce un sistema cooperativo all’interno del quale il comportamento delle piante, sia di quelle mittenti che di quelle riceventi, viene modificato da questa relazione.
Queste reti, simili alle nostre reti sociali, che collegano gli alberi tra loro, fanno perno sulle piante più grandi e più vecchie, quelle con un sistema di radici più sviluppato, e quindi maggiormente associato alle reti fungine: gli alberi madre.
Gli Alberi Madre
Questi grandi alberi, sono in grado di riconoscere e favorire i parenti. Essi avvolgono le plantule della stessa famiglia, che si tratti di prole o meno, con reti micorriziche più estese, inviano più nutrienti e riducono la competizione radicale per fare spazio ai propri “figli”. E grazie a questo “accudimento” speciale, la possibilità di sopravvivenza delle plantule aumenta di quattro volte.
Questa relazione non è solo di cura ma è anche trasmissione di sapere. Quando gli alberi madre vengono feriti, si ammalano o stanno morendo, inviano segnali di difesa e di saggezza alle piante collegate aumentando, così, le capacità di resistenza delle nuove generazioni.
Come noi, e come molti altri esseri viventi, anche gli alberi costruiscono famiglie, formano relazioni e riescono a prosperare al meglio se circondati da una comunità.
E’ nostro compito chiederci se, e come, i tagli indiscriminati e il cambiamento climatico, incidono sulla comunicazione tra piante e, quindi sulla sopravvivenza delle foreste.
Questo meraviglioso ecosistema potrà resistere e prosperare solo se gli alberi madre, quelli che più sostengono le reti micorriziche, saranno tutelati.
Le foreste sono molto più che un insieme di alberi. E’ il complesso sistema di reti e hub che rende la foresta resiliente e la mantiene in vita.