Biofilia Medicina e Tecnologia
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Biofilia Medicina e Tecnologia
La capacità rigenerativa della biofilia trova naturalmente applicazione nel campo della medicina. Sovente i luoghi dove si praticano le cure, specialmente quelle oncologiche, sono schermati e non permettono alla luce esterna di penetrare. Alcuni ospedali non si sono voluti privare delle capacità rigeneranti della natura.

A Seattle attraverso schermi di 6 mt quadri circa l’ Artesian Cancer Center coinvolge nella suite di trattamento della Tomoterapia i pazienti, con vistose vedute del cielo che innescano una rilassante risposta ristoratrice. Negli ambienti lampade fredde dei macchinari si fondono con le luci degli schermi connettendo la prestazione terapeutica alla percezione dei cieli aperti.
A Milano il reparto di Oncologia Falck dell’Ospedale Niguarda ha realizzato sul terrazzo del suo reparto un giardino con alberi da frutto, siepi ornamentali e arredi colorati. Uno spazio verde ben tenuto, su misura per i pazienti, i loro familiari ma anche per il personale medico. Fa vivere meglio tutti e trasmette vibrazioni positive di cui, in particolari momenti della vita, si ha disperatamente bisogno, anche come supporto alle terapie tradizionali.
Sempre negli USA l’associazione americana Hope in Bloom realizza giardini e allestisce terrazzi e balconi nelle case per le donne in cura per il cancro, con la convinzione che l’esposizione al verde aumenti il livello di serotonina nel corpo umano portando una carica di energia e allontanando i pazienti dalla depressione.
A Firenze si affronta il tema dell’attesa, come inevitabile fonte di stress a cui il progetto ospedaliero deve porre particolare attenzione. All'ospedale pediatrico Meyer di Firenze l’attesa non è inserita in uno spazio buio ma in un ambiente inondato di luce e a contatto visivo con la natura del parco circostante. Un modo per non sentirsi isolato all’interno di un ospedale che viene spesso vissuto come una ‘fortezza’. L'ospedale è circondato da un parco in cui il verde si unisce ad oggetti fantastici che enfatizzano il ruolo della Natura come luogo magico e accogliente. Sculture fantastiche invadono gli spazi verdi esterni alla degenza. Questo dialogo tra Natura e Arte enfatizza il ruolo ristorativo dell’ambiente e conferisce al paziente/familiare un ruolo ‘attivo’ nel processo terapeutico. Spazi verdi circondano l’ospedale Meyer e offrono la possibilità di ‘allontanarsi’ dalla condizione ospedaliera.
In Giappone si pratica Shinrin-yoku (che si può tradurre con “bagno della foresta”) . Shinrin-yoku è prescritto dal sistema sanitario nazionale, non solo per agire su stati ansiosi e depressivi, ma anche nel recupero da un intervento chirurgico o da una malattia.
Concludiamo con una frase di Jose Antonio Correia, professore di Psicologia Ambientale presso l’Università Madrid
“Con l’avvento della società moderna le città hanno iniziato a rappresentare una sicurezza contro le possibili aggressioni della natura. Ora sappiamo che questo atteggiamento è sbagliato e che possiamo parlare addirittura di disturbi da deficit di natura: aumento dell’obesità, malattie respiratorie, carenza di vitamina D, stress… La città ci offre protezione e comfort, ma il nostro sistema nervoso non si è del tutto adattato all’ambiente urbano e sente dunque la mancanza di una stimolazione da parte dell’ambiente naturale che ha permesso la sopravvivenza della nostra specie”.
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