Ha accompagnato l’umanità in quasi tutta la sua storia. Qualche esempio? Il ritrovamento più antico di un manufatto in Canapa risale a 9.000 anni fa, in Turchia. La prima Bibbia di Gutenberg fu stampata su carta di Canapa. Le vele e le funi delle barche di Cristoforo Colombo erano in Canapa. La dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti d’America fu stesa su carta di Canapa. Henry Ford nel 1941 progettò l’automobile più ecologica del mondo: costruita in fibra di cellulosa biodegradabile derivata dalla Canapa e alimentata con etanolo di Canapa. Van Gogh dipingeva su tele di Canapa. Anche in Italia abbiamo avuto una forte tradizione industriale ad essa legata se pensiamo che fino agli anni ‘30 del secolo scorso eravamo i secondi produttori al mondo per quantità, dietro alla Russia e i primi per la qualità del prodotto.
SCONFITTA DA PETROLIO E DICERIE
La sua scomparsa, a livello internazionale (o quasi), la si deve all’allora nascente industria del petrolio con tutti gli interessi economici che ne deriva- vano e ad uno dei più grandi inganni della storia, ovvero l’accostamento canapa-marijuana, una menzogna di pro- porzioni bibliche che si concretizzò con una legge del 1937 e fece scomparire la Canapa per mezzo secolo. Oggi ne viviamo la sua riscoperta e non potrebbe essere altrimenti: basti pensare che tutto ciò che si produce con petrolio e alberi, potrebbe essere prodotto con la Canapa.
In generale è una coltura molto semplice, che non richiede l’utilizzo di pesticidi e diserbanti ma solo poche cure e acqua. Durante la crescita, la Canapa assorbe CO2 per un valore 4 volte superiore a quello degli alberi. È una coltura che si può inserire nelle rotazioni agricole e rilascia importanti nutrimenti nel terreno dove viene coltivata.
Oltre alla possibilità di essere trasformata in carta, può diventare anche legno, compensato, pallet, senza incidere sulla deforestazione.
Uno dei settori che stanno prendendo più piede è quello alimentare: dai semi della Canapa si ricavano olio e farina che sono qualcosa di più di un semplice alimento. Ricchi di grassi Omega 3 e Omega 6, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sono considerati un vero vaccino nutrizionale perché proteggono il nostro organismo, se consumati con continuità. Il seme di Canapa è l’alimento vegetale con il più alto valore nutrizionale al mondo. L’olio rappresenta un’ottima base dalla quale le aziende hanno creato intere linee di prodotti di bellezza: dai saponi passando per bagno- schiuma e creme per tutte le necessità, i prodotti sfruttano la ricchezza di antiossidanti, contro irritazione e arrossamenti. Sia questi prodotti cosmetici che quelli alimentari citati sono già disponibili in numerosi negozi in tutta Italia come in molti shop online.
Si passa poi alla bio-edilizia, dove la Canapa diventa un materiale perfetto, mischiato con la calce, per realizzare isolamenti, sottotetti, vernici ecologiche oltre a diventare un mattone bio-degradabile per costruire case che respirando, lasciano traspirare l’aria e l’umidità, mantenendo gli ambienti caldi d’inverno e freschi d’estate e aiutando a risparmiare energia. A Bisceglie, in Puglia, è stato costruito il primo complesso abitativo d’Europa in calce e Canapa. Sempre più archi
TESSUTI, CORDAMI E FILATI
La Canapa può fornire anche dell’ottima fibra adatta alla creazione di tessuti, cordami e filati ottimi per vestiti resistenti e naturali e se lavorata nel modo giusto può diventare bio-massa o bio-carburante perfetto per produrre energia pulita. Dalla cellulosa della pianta infine, attraverso un processo di polimerizzazione, si ottengono plastiche bio-degradabili da destinare ad imballaggio e isolamento.
L’ultimo riscatto di questa pianta tanto demonizzata sono le sue capacità di fitorimediazione, cioè di estrarre dai terreni agenti inquinanti come metalli pesanti. In Italia, con le nostre terre martoriate dai rifiuti, sepolti a casaccio sotto i terreni ai quali poi chiediamo frutti per sfamarci, può essere qualcosa di più di una coltivazione, può diventare una rivoluzione culturale. È in corso attualmente una coltivazione speri- mentale nella Terra dei Fuochi campana, per cercare di ripulire i terreni. Per chi fosse interessato ad approfondire l’argomento consiglio una visita al sito www.canapaindustriale.it
Oggi anche in Italia è legale coltivare Canapa: basta scegliere tra le varietà che garantiscono un valore di THC (principio attivo) inferiore allo 0,2%. Quelle che superano questa soglia han- no effetti psicoattivi e in Italia sono ancora illegali, nonostante le doti terapeutiche (ma questa è un’altra storia – info su www.cannabisterapeutica.info).
Nel futuro del nostro pianeta può esserci una forma di sviluppo che porti ricchezza sia all’uomo sia all’ambiente e la Canapa ne è la dimostrazione. Un processo che ritengo inarrestabile, con la Canapa fra le protagoniste del futuro del nostro pianeta.
L’autore, Matteo Gracis è giornalista e editore indipendente. Fondatore e direttore editoriale di Dolce Vita, rivista bimestrale, nata nel 2004, dedicata agli stili di vita alternativi e alla cultura della Canapa.