Fianco a fianco. La canapa è stata per millenni una fedele alleata dell’umanità
Di Luigi Massucci
La canapa è stata per millenni una fedele alleata dell’umanità. Il secolo scorso, a seguito delle pressioni lobbistiche dell’industria petrolifera, è stata abbandonata. Ora è il momento del ritorno
Sono molte le piante che ci hanno accompagnato nel nostro percorso storico. Alcune nel tempo sono state abbandonate, o sono passate in secondo piano, ma nessuna di esse è mai stata vittima di una sorta di damnatio memoriae come è avvenuto negli ultimi cento anni alla canapa. Una specie vegetale che, da una fedele alleata dell’umanità, stata demonizzate e cancellata. Per ragioni tutt’altro che nobili.
Fianco a fianco
Basti pensare che il più antico manufatto realizzato in canapa è stato ritrovato in Turchia e risale a 9mila anni fa.
La carta su cui Johann Gutenberg, l’inventore del torchio tipografico a caratteri mobili, ha stampato la sua prima bibbia era di canapa.
Le vele, ma anche le funi, che hanno spinto le caravelle di Cristoforo colombo alla scoperta del nuovo mondo erano fatte di canapa.
La dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti d’America sulla quale Thomas Jefferson, Benjamin Franklin, John Adams, Robert R. Livingston e Roger Sherman apposero le loro firme era stesa su carta di canapa.
Il mezzo di trasporto ecologico progettato da Henry Ford, un’automobile costruita in fibra di cellulosa biodegradabile derivata dalla canapa e alimentata con etanolo di canapa è del 1941.
Il nostro Paese, poi, poteva vantare una forte tradizione industriale legata alla canapa. Tanto che, fino agli anni ’30 del secolo scorso, eravamo i secondi produttori al mondo per quantità, dietro alla Russia e i primi per la qualità del prodotto.
Canapa o petrolio?
E arriviamo alla sua scomparsa. Una scomparsa imputabile alla, allora, nascente industria del petrolio e agli enormi interessi economici che ne derivavano.
La canapa rappresentava un ostacolo. Una formidabile azione lobbistica riuscì ad operare uno dei grandi inganni della storia: l’accostamento canapa-marijuana. Il 14 giugno 1937 il presidente Roosevelt firmò il Marijuana Tax Act, emanato dal Congresso degli Stati Uniti d’America, che di fatto impediva la coltivazione di qualsiasi tipo di canapa, anche a fini medicali Una decisione che di fatto fece scomparire la canapa dalla faccia della terra per mezzo secolo.
Canapa!
Oggi, complice anche la crisi energetica, il mondo torna a scoprire la canapa. Non potrebbe essere altrimenti: basti pensare che tutto ciò che si produce con petrolio e alberi, potrebbe essere prodotto con la Canapa.
Si tratta, poi, di una pianta che non richiede l’utilizzo di pesticidi e diserbanti ma solo poche cure e acqua. Inoltre, durante la sua crescita, la Canapa assorbe CO2 per un valore 4 volte superiore a quello degli alberi ed è ideale per essere inserita nelle rotazioni agricole in quanto rilascia importanti nutrienti nel terreno.
Inoltre la canapa è una pianta fito-rimediazione. È in grado, cioè, di estrarre agenti inquinanti, come metalli pesanti, dal terreno.
La canapa, oltre che in carta può essere trasformata in legno, compensato e pellet con chiaro vantaggio per la difesa delle aree boschive.
Importante è anche la funzione alimentare della canapa. Dai suoi semi – l’alimento vegetale con il più alto valore nutrizionale al mondo – si ricavano olio e farina ricchi di grassi Omega 3 e Omega 6. Nutrienti che l’Organizzazione Mondiale della Sanità considera un vero e proprio vaccino nutrizionale perché, se consumati con continuità, proteggono il nostro organismo.
L’olio inoltre rappresenta un’ottima base dalla quale le aziende hanno creato intere linee di prodotti di bellezza: dai saponi passando per bagno schiuma, e creme per tutte le necessità, i prodotti sfruttano la ricchezza di antiossidanti di questa pianta che aiutano la pelle in casi di irritazioni e arrossamenti.
La canapa rappresenta un materiale perfetto nella bio-edilizia. Con essa si realizzano mattoni bio-degradabili per la costruzione di edifici che “respirano”. Infatti, lasciano traspirare l’aria e l’umidità, mantenendo gli ambienti caldi d’inverno e freschi d’estate con un conseguente risparmio energetico. Inoltre, la canapa, mischiata con la calce, consente di realizzare isolamenti, sottotetti, vernici ecologiche.
La canapa può fornire anche dell’ottima fibra adatta alla creazione di tessuti, cordami e filati ottimi per vestiti resistenti e naturali.
Può, inoltre, diventare bio-massa per la produzione di energia pulita.
Dalla cellulosa della pianta infine, attraverso un processo di polimerizzazione, si ottengono plastiche bio-degradabili da destinare ad imballaggio e isolamento.
Oggi in Italia
In Italia è legale coltivare canapa: basta scegliere tra le varietà apposite che garantiscono la crescita di piante con un valore di THC (principio attivo) inferiore allo 0,2%. Quelle che superano questa soglia hanno effetti psicoattivi e in Italia sono ancora illegali, nonostante le loro innumerevoli doti terapeutiche. Ma questa è un’altra storia.