Guerra e crisi climatica: i grandi nemici dell’umanità e dell’ambiente

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Guerra e crisi climatica: i grandi nemici dell’umanità e dell’ambiente

di Redazione

Guerra e crisi climatica sono i grandi nemici dell’umanità. La crisi alimentare nel Corno d’Africa è qui a ricordarcelo

Nel Corno d’Africa, dopo la quarta stagione delle piogge scarsa, più di 16 milioni di persone – compresi molti bambini – hanno un estremo bisogno di aiuti alimentari. In Somalia quasi un terzo della popolazione (4,8 milioni di persone) e 3,5 milioni di persone in Kenya stanno affrontando una grave carenza di cibo, mentre circa 6,5 milioni di persone nell’Etiopia meridionale hanno bisogno di aiuto. Il prezzo del cibo – in tutta l’area la maggior parte del grano arriva dalla Russia e dall’Ucraina – è alle stelle. E lo spettro della carestia è sempre più vicino.

Un pessimo inizio della stagione delle piogge ha aumentato le preoccupazioni per le conseguenze della peggiore siccità degli ultimi decenni. Il costo del cibo nella regione era già in aumento a causa degli shock climatici, delle invasioni di locuste, di conflitti e delle crisi economiche causate dalla pandemia COVID-19. L’escalation del conflitto in Ucraina ha creato onde d’urto nei mercati alimentari. Il pane è un alimento di base in Africa orientale, il grano e i prodotti a base di grano rappresentano un terzo del consumo medio di cereali nella regione. La domanda è soddisfatta principalmente dalle importazioni, pari all’84% del consumo. Il 90% delle importazioni di grano proviene dalla Russia e dall’Ucraina, che rappresentano rispettivamente il 72% e il 18% del totale, con prezzi in aumento nelle ultime sette settimane. I due paesi in guerra, inoltre, coprono quasi tre quarti delle esportazioni globali di olio di girasole, prodotto molto utilizzato nella regione. Inoltre la guerra in corso distoglie anche l’attenzione internazionale da una catastrofe umanitaria annunciata nell’area.

In Kenya e in Etiopia, dopo sette settimane, ci sono state solo leggere piogge. Le previsioni del dipartimento meteorologico del Kenya e del Centro etiope di monitoraggio e allerta per le colture parlano di una stagione con precipitazioni scarse, avvertendo che ciò potrebbe spingere molte persone in una situazione disperata.

In Somalia quasi un terzo della popolazione (4,8 milioni di persone) sta affrontando una grave carenza di cibo. L’ONU prevede una carestia incombente nei prossimi tre mesi a causa della Niña, un fenomeno meteorologico che provoca siccità, nonché dell’inadeguata assistenza umanitaria e dell’aumento dei prezzi del cibo. Si teme che si ripeta quanto avvenuto nel 2011 quando la carestia causò la morte di 260.000 persone, la metà dei quali erano bambini sotto i cinque anni.

Secondo le stime delle Nazioni Unite, se non si affronta la situazione, 1,4 milioni di bambini potrebbero essere gravemente malnutriti entro la metà dell’anno – un aumento del 64% rispetto a due anni fa – e 330.000 gravemente malnutriti.

In Somalia, dall’inizio della stagione si sono registrate lievi precipitazioni per appena per due settimane e solo in alcune zone del paese. Nella parte centrale e meridionale del paese milioni di pastori sono stati costretti ad abbandonare le loro case per vivere in campi profughi. Nello stato somalo del Puntland, il prezzo della farina di grano è balzato da 26 a 32 dollari per sacco da 50 kg, con picchi di 36 dollari nelle città di Garowe e Qardho. Nella capitale Mogadiscio, il prezzo di un contenitore da 3 litri di olio da cucina è triplicato, dai 3 dollari di gennaio ai 9 dollari nel marzo di quest’anno. I prezzi nelle zone rurali sono aumentati fino a 12 dollari a contenitore, per via dell’incremento dei costi di trasporto dovuti all’aumento dei prezzi del carburante. In Etiopia, il prezzo del sorgo e del mais è cresciuto rispettivamente del 9% e del 4% a febbraio e marzo. Rilevanti anche gli aumenti del prezzo dell’olio di girasole.

Oltre all’accesso e alla disponibilità immediata di cibo, a preoccupare è l’impatto a lungo termine sulla produzione alimentare dell’aumento dei prezzi del carburante e dei fertilizzanti

I casi di malnutrizione sono in aumento anche in Kenya, dove 755.000 bambini hanno bisogno di cure urgenti per far fronte alla malnutrizione acuta. 103.000 donne incinte e in allattamento sono malnutrite e hanno bisogno di cure urgenti.

Secondo il direttore nazionale di Save the Children in l’Etiopia, Xavier Joubert “L’emergenza fame è destinata a peggiorare nei prossimi mesi a causa della quarta stagione delle piogge che ha registrato precipitazioni sotto la media, nonché dell’avvicinarsi della stagione di magra che va da giugno a settembre”.

Guerra e crisi climatica si confermano i grandi nemici dell’umanità e dell’ambiente. Due nemici che vanno affrontati contemporaneamente, prima che sia troppo tardi.