Curamo l’aria di città
di Andrea Minutolo e Viviana Valentini

L’inquinamento atmosferico è percepito come un “problema ambientale e sociale” eppure continuiamo a muoverci e utilizzare le stesse tecniche industriali ed agricole. Il cambiamento passa per il coinvolgimento, l’informazione e la responsabilizzazione dei cittadini
Le nostre città soffocano, e noi con loro. Polveri sottili, ossidi di azoto e altri inquinanti sono alle stelle, soprattutto nei mesi invernali, mentre d’estate è l’ozono troposferico – un composto secondario che si forma in presenza di energia luminosa a partire da altre sostanze – a essere pericoloso. Insomma non c’è mai pace per i nostri polmoni e per la nostra salute. Gli italiani ne sono sempre più consapevoli, a giudicare da un recente sondaggio di LorienConsulting dove il 92% degli intervistati si è dichiarato preoccupato per la qualità dell’aria nelle città italiane. E i nostri cugini europei non sono messi meglio. Nei paesi UE l’inquinamento atmosferico è percepito come un “problema ambientale e sociale” ed è ritenuto il più grande rischio presente oggi per la tutela dell’ambiente. Eppure, nonostante la consapevolezza e la preoccupazione, ci riscaldiamo, ci muoviamo, utilizziamo le stesse tecniche industriali ed agricole esattamente come prima e, quindi, le emissioni inquinanti non calano, anzi. Le politiche sui trasporti e sull’economia faticano a cambiare in una direzione più rispettosa dell’ambiente, a testimoniare che in Italia le priorità non sembrano essere i cittadini e la loro salute. Perlomeno non ancora.
Polveri sottili
Nel nostro paese la legge fissa un valore medio giornaliero consentito di polveri sottili (PM10) di 50 microgrammi per metro cubo, da non superarsi per più di 35 giorni in un anno. In molte città italiane, sforare questo limite – e di molto – è oramai una consuetudine. Secondo i dati del Dossier Mal’Aria di Legambiente, nel 2017 sono state 39 le città capoluogo che hanno superato, in almeno una stazione di monitoraggio della qualità dell’aria, ilvalore giornaliero per più di 35 giorni. La situazione peggiore l’abbiamo a Torino (112 giorni di superamento del limite), Cremona (105), Alessandria (103), Padova (102) e Pavia (101). Ma Asti (98 giorni di superamento), Milano (97), Venezia (94), Frosinone (93) Lodi (90) e Vicenza (90) non stanno di certo meglio. Delle 39 città fuorilegge nel 2017, 31 lo sono state anche nei due anni precedenti, a riprova del fatto che questi numeri allarmanti purtroppo non sono una eccezione ma sempre più la regola. E i dati ci mostrano anche come la zona più critica per la qualità dell’aria, nel nostro paese, sia la Pianura Padana, dove 31 dei 36 capoluoghi di provincia hanno sforato il limite annuo.
Ozono
La situazione non è migliore se cambiamo prospettiva e guardiamo un altro importante inquinante atmosferico: l’ozono, la cui pericolosità per la salute è spesso sottovalutata,nonostante le stime dell’Agenzia Ambientale Europea (EEA) indichino in 13.600 nel 2015 le morti premature causato da questa sostanza, di cui 2.900 solo in Italia.Sempre secondo i dati di Legambiente del Dossier Ma’Aria, sono 43 le città che, nell’anno appena trascorso, hanno registrato il superamento del limite giornaliero (120 μg/m3) per più dei 25 giorni concessi dalla legge: la situazione peggiore è a Varese, con 82 giorni di superamento, seguono Bergamo (80), Lecco (78), Monza (78) e Mantova (77). Sono tutte città che hanno superato più del triplo delle volte il limite di legge, ancora una volta tutte in Pianura Padana.
Mal’aria
Se confrontiamo i dati per entrambi gli inquinanti, notiamo come siano ben 31 le città che nel 2017 hanno superato i limiti sia per il PM10 che per l’ozono. Se poi sommiamo i giorni fuori legge rispetto a entrambi per vedere quanti sono i giorni di “mal’aria”respirata dai cittadini, la città con la situazione complessiva peggiore è Cremona, con un totale di ben 178 giorni di inquinamento rilevato (105 per le polveri sottili e 73 per l’ozono), seguita da Pavia (167), Lodi, Mantova e Monza (tutte a 164 giorni di inquinamento totale), Asti (162), Milano (161) e Alessandria (160). Di nuovo, la situazione peggiore si trova in città del nord Italia, a conferma della situazione critica di quella regione. In queste 31 città dall’aria irrespirabile, vivono ben 7 milioni di persone che, nei peggiori casi come a Cremona, hanno respirato polveri e gas nocivi un giorno su due, con conseguenti problemi di salute e costi per il sistema sanitario. Sempre l’Agenzia Ambientale europea (EEA) ha stimato per l’Italia oltre 60mila morti premature dovute all’inquinamento atmosferico, e costi collegati agli effetti sulla salute tra i 47 e i 142 miliardi di euro. Numeri che indicano in modo forte l’urgenza di intervenire in modo concreto ed efficace per migliorare la qualità dell’aria nelle nostre città e non solo.
Interventi
Al nostro paese, ai nostri polmoni, servono interventi a lungo termine al di là delle misure occasionali come i blocchi del traffico, che non fanno altro che tamponare l’emergenza. A poco servono le domeniche a piedi se si continuano a vendere auto diesel inquinanti (56% del venduto tra gennaio e ottobre 2017 contro una media europea del 45%) o se si permette ancora a veicoli e camion tra i più vecchi d’Europa (quasi 20 anni l’età media) di circolare, giusto per fare qualche esempio. Diesel e veicoli inquinanti devono essere tenuti fuori dalle città, per esempio attraverso politiche di road pricing e ticket pricing come succede ad esempio a Milano con l’Area C. Ma questo non basta, bisogna anche ripensare la mobilità e la geografia degli spazi urbani. A partire dal ridisegnare strade, piazze e spazi pubblici, togliendo spazio alle automobili, dandone di più a biciclette e pedoni, aumentando il verde urbano, dando poi priorità alla mobilità pubblica, meglio se sostenibile, elettrica, orientata verso le “emissioni zero”. Ma non è solo il traffico sotto accusa, anche la riqualificazione energetica e sostenibile degli edifici pubblici e privati, che dovrebbero riscaldare senza inquinare, è un elemento importante della ricetta per migliorare la qualità dell’aria. A questo si dovrebbe poi affiancare un massiccio rafforzamento dei controlli sulle emissioni di auto, caldaie ed edifici, oltre a interventi specifici anche aree industriali e portuali.
Cittadini per l’ambiente
Sono cambiamenti necessari, che devono essere introdotti dall’alto con politiche nazionali e locali a lungo termine. Ma anche i cittadini possono, e vogliono, fare la loro parte. Il cambiamento può avvenire solo coinvolgendo la popolazione, informandola e responsabilizzandola ad adottare comportamenti sostenibili, e instaurando processi dal basso, come sta facendo Legambiente, insieme ad altri partner europei, con il progetto CAPTOR (www.captorproject.eu). Con CAPTOR si vuole formare una cittadinanza vigile e attiva, sia nel condurre un monitoraggio diffuso della qualità dell’aria, sia nel richiedere nuovi modelli di produzione e di consumo che portino a migliorarla. Tra le azioni del progetto, anche la realizzazione di un portale (www.captorlegambiente.it) che vuole essere un luogo dove favorire la collaborazione delle comunità locali, dei cittadini, delle associazioni e degli esperti, per sensibilizzare e trovare delle soluzioni al problema dell’inquinamento atmosferico.Iniziative come questa vanno replicate in tutte le città, perché è solo con la collaborazione di tuttie a tutti i livelli (nazionale, regionale, locale) che si potrà finalmente tornare a respirare aria pulita.

PM10 ti tengo d’occhio 2017. La classifica dei capoluoghi di provincia che hanno superato con almeno una centralina urbana la soglia limite di polveri sottili in un anno; il D.lgs. 155/2010 prevede un numero massimo di 35 giorni/anno con concentrazioni superiori a 50 μg/m3.
Fonte: elaborazione Legambiente su dati Arpa o Regioni. *per la città di Treviso sono riportate le due centraline urbane peggiori che hanno raggiunto lo stesso numero di giorni di superamento.
n. | Città | Centralina |
Superamenti da gennaio 2017 | Aggiornamento al |
1 | Torino | Grassi | 112 | 31/12/2017 |
2 | Cremona | Via Fatebenefratelli | 105 | 31/12/2017 |
3 | Alessandria | D’Annunzio | 103 | 31/12/2017 |
4 | Padova | Mandria (BU) | 102 | 31/12/2017 |
5 | Pavia | Piazza Minerva | 101 | 31/12/2017 |
6 | Asti | Baussano | 98 | 31/12/2017 |
7 | Milano | Senato | 97 | 31/12/2017 |
8 | Venezia | V. Tagliamento (Tu) | 94 | 31/12/2017 |
9 | Frosinone | Frosinone Scalo | 93 | 31/12/2017 |
10 | Lodi | Viale Vignati | 90 | 31/12/2017 |
11 | Vicenza | Quartiere Italia (Bu) | 90 | 31/12/2017 |
12 | Mantova | Piazza Gramsci | 87 | 31/12/2017 |
13 | Brescia | Villaggio Sereno | 86 | 31/12/2017 |
14 | Monza | Via Machiavelli | 86 | 31/12/2017 |
15 | Modena | Giardini | 83 | 31/12/2017 |
16 | Piacenza | Giordani-Farnese | 83 | 31/12/2017 |
17 | Reggio Emilia | Timavo | 83 | 31/12/2017 |
18 | Treviso* | S.Agnese E Via Lancieri Di Novara | 83 | 31/12/2017 |
19 | Vercelli | Gastaldi | 82 | 31/12/2017 |
20 | Rovigo | Centro (TU) | 80 | 31/12/2017 |
21 | Verona | S.Bonifacio | 80 | 31/12/2017 |
22 | Parma | Montebello | 74 | 31/12/2017 |
23 | Novara | Roma | 72 | 31/12/2017 |
24 | Bergamo | Via Garibaldi | 70 | 31/12/2017 |
25 | Como | Centro | 69 | 31/12/2017 |
26 | Ferrara | Isonzo | 62 | 31/12/2017 |
27 | Rimini | Flaminia | 57 | 31/12/2017 |
28 | Caserta | Scuola De Amicis | 53 | 31/12/2017 |
29 | Ravenna | Zalamella | 53 | 31/12/2017 |
30 | Avellino | Scuola Alighieri | 49 | 31/12/2017 |
31 | Terni | Le Grazie | 48 | 31/12/2017 |
32 | Biella | Lamarmora | 46 | 31/12/2017 |
33 | Varese | Via Copelli | 45 | 31/12/2017 |
34 | Lecco | Via Amendola | 43 | 31/12/2017 |
35 | Napoli | Ferrovia | 43 | 31/12/2017 |
36 | Bologna | Porta San Felice | 40 | 31/12/2017 |
37 | Pordenone | Pordenone Centro | 39 | 31/12/2017 |
38 | Pesaro | Scarpellini | 38 | 31/12/2017 |
39 | Trieste | Mezzo Mobile Via S.Lorenzo in S. | 37 | 31/12/2017 |
Ozono ti tengo d’occhio 2017. Numero di giorni di superamento della media mobile sulle 8 ore di 120
µg/m3. registrato dalla centralina peggiore presente sul territorio comunale (limite massimo consentito 25 giorni di superamento/anno).Fonte: elaborazione Legambiente su dati Arpa o Regioni
n. | Città | Stazione | Superamenti nel 2017 |
1 | Varese | Vidoletti | 82 |
2 | Bergamo | Via Meucci | 80 |
3 | Lecco | Via Sora | 78 |
4 | Monza | Machiavelli | 78 |
5 | Mantova | S.Agnese | 77 |
6 | Piacenza | Parco Montecucco | 75 |
7 | Modena | Parco Ferrari | 75 |
8 | Lodi | S. Alberto | 74 |
9 | Cremona | Fatebenefratelli | 73 |
10 | Brescia | Villaggio Sereno | 71 |
11 | Parma | Cittadella | 69 |
12 | Pavia | Folperti | 66 |
13 | Venezia | Sacca Fisola | 65 |
14 | Asti | D’acquisto | 64 |
15 | Milano | Città Studi | 64 |
16 | Vicenza | Quartiere Italia | 62 |
17 | Reggio-Emilia | S.Lazzaro | 62 |
18 | Alessandria | Volta | 57 |
19 | Terni | Parco Le grazie | 55 |
20 | Forlì | Parco Resistenza | 54 |
21 | Novara | Verdi | 54 |
22 | Genova | Via Ungaretti – Pegli – Genova | 54 |
23 | Padova | Mandria | 52 |
24 | Verona | Giarol Grande | 52 |
25 | Bologna | Giardini Margherita | 52 |
26 | Como | Centro | 52 |
27 | Verbania | Gabardi | 51 |
28 | Cuneo | Alpini | 49 |
29 | Ferrara | Villa Fulvia | 49 |
30 | Sondrio | Via Paribelli | 49 |
31 | Rimini | Marecchia | 46 |
32 | Torino | Rubino | 44 |
33 | Belluno | Parco città di Bologna | 44 |
34 | Treviso | Via Lancieri di Novara | 44 |
35 | Biella | Via Don Luigi Sturzo | 41 |
36 | Ravenna | Caorle | 38 |
37 | Rieti | Rieti 1 | 34 |
38 | Frosinone | Via Mazzini | 33 |
39 | Perugia | Parco Cortonese | 32 |
40 | Enna | Enna | 30 |
41 | Ancona | Cittadella | 29 |
42 | Aosta | Via Liconi | 28 |
43 | Roma | Cinecittà | 26 |
