Meteo & Clima

0
4385
foto Marco Gaiotti

Meteo & Clima

di Rosario Mascia

Nonostante il mese di marzo 2022 sia stato quello più freddo della media in Europa, a livello globale si è trattato del quinto mese di marzo più caldo mai registrato, con una temperatura di circa 0,4 gradi superiore alla media.

E’ quanto certifica l’ultimo bollettino del Copernicus Climate Change Service (C3S), che indica anche come l’Artico abbia vissuto il quarto marzo più caldo documentato finora, e che in Antartide siano stati battuti i record giornalieri di temperatura massima con la seconda più bassa estensione del ghiaccio marino in 44 anni di registrazioni satellitari.

Il Copernicus Climate Change Service (C3S) è stato implementato dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine per conto della Commissione europea con il finanziamento dell’Ue. Ed è proprio nel Vecchio continente che il mese appena concluso ha fatto registrare, come dicevamo, il terzo marzo più freddo degli ultimi 10 anni, con una temperatura di 0,4 gradi sotto la media.

In Europa clima asimmetrico

Il bollettino spiega però una situazione asimmetrica: “un contrasto nelle anomalie di temperatura in Europa, con condizioni più calde della media a nord e condizioni piu’ fredde della media a sud”, che si sono estese all’Africa settentrionale e in Russia.

Queste condizioni di caldo anomalo si sono state registrate in gran parte dell’Artico e dell’Antartico. A questo si aggiunga che l’estensione del ghiaccio marino antartico è stata del 26% inferiore alla media 1991-2020, con ampie aree di concentrazione di ghiaccio marino inferiori alla media nei mari di Ross, Amundsen e Weddell settentrionale.

Ridotta l’estensione del ghiaccio marino

Uno dei dati piú preoccupanti è che l’estensione del ghiaccio marino artico è stata del 3% inferiore alla media, proseguendo nella tendenza di estensioni inferiori alla media, ma non particolarmente basse, osservata da luglio 2021.

Tutti questi risultati sono riportati nel bollettino mensile di Copernicus basati su analisi generate da computer utilizzando miliardi di misurazioni da satelliti, navi, aerei e stazioni meteorologiche di tutto il mondo

Forse sarebbe proprio il caso che quella dei cambianti climatici venisse considerata per quello che é: una crisi esiziale.