A Roma, un territorio degradato, in parte usato come discarica, grazie all’impegno dei cittadini è diventato un orto urbano
di Marcello Cornacchia
La genesi
Nel 2013 un gruppo di amici decise di recuperare dal degrado un’area abbandonata della Montagnola, il loro quartiere nell’VIII Municipio di Roma. Nacque così l’ Associazione “Orti Urbani Tre Fontane”.
Con un volantinaggio i cittadini furono informati della situazione in cui versava lo spazio: territorio degradato e in sostanziale abbandono, utilizzato come discarica. Dopo il primo appuntamento pubblico, un continuo e sempre crescente numero di soci volontari operò una bonifica ripulendo l’area da quintali di rifiuti e dalle piante infestanti. Fu recuperata una superficie di circa seimila metri quadrati, successivamente delimitata e suddivisa in sessantacinque lotti da 50m² ciascuno. Su ognuno di questi furono infine avviate piccole coltivazioni condivise.
Rapporto con le istituzioni
Parallelamente fu avviato un itinerario di dialogo e confronto con le istituzioni locali, in primo luogo con i rappresentanti del Municipio VIII e, alla fine di ottobre 2015, il Comune di Roma assegnò l’area all’associazione degli orti urbani Tre Fontane. Si sentiva la necessità di regolamento comunale sull’esempio di altre città italiane ed europee e si decise di aprire un tavolo di discussioni e trattative con l’amministrazione pubblica. Gli incontri con l’ufficio Orti Urbani del comune di Roma e l’assessorato all’ambiente hanno prodotto così un Regolamento per l’affidamento in comodato d’uso e la gestione di aree a verde di proprietà del comune di Roma Capitale, compatibili con la destinazione a orti e giardini.
La delibera, approvata in data 17 luglio 2015 e in attesa di attuazione, traccia le linee guida che serviranno a tutelare il lavoro, delinea i meccanismi di assegnazione in termini solidali e di rispetto per le categorie più deboli, cosi come il divieto di utilizzo di fitofarmaci e prodotti chimici.
Fatti gli orti bisogna fare gli ortisti
A tre anni di distanza l’associazione ha messo in campo numerose iniziative legate sia alla terra e al suo mantenimento che all’educazione e alla socialità.
Il carattere popolare, la diversità di cultura e di stato sociale, i differenti intenti dei 300 soci attuali sono la garanzia di un dibattito che attorno al territorio, agli orti urbani, all’ecologia, a un diverso modo di sviluppo economico, sta portando a percorsi concreti e a sperimentazioni. Tentativi a volte faticosi, che stanno però creando relazioni tra le persone, in una comunità articolata e solidale.
L’associazione è organizzata in gruppi, ognuno con un responsabile, che portano avanti lavoro concreto su:
Compostiere e compostaggio
Con materiale di riciclo (vecchie pedane in legno) abbiamo costruito 3 grandi vasche di circa 2 metri per tre in cui raccogliamo tutti i rifiuti vegetali dovuti sia alla pulizia dalle infestanti sia dal “cambio di stagione” tra l’orto estivo e quello invernale.
L’Orto didattico
Un’area specifica è stata destinata alla coltivazione di specie botaniche. Ci sono spazi per le piante aromatiche e officinali rivolti alla formazione dei visitatori occasionali, altri dedicati al riconoscimento delle piante spontanee e altri alla coltivazione stagionale. Non poteva mancare una coltivazione di tipo sinergico, tecnica colturale avviata in via sperimentale per rispondere al tema di colture alternative.
L’orto didattico è anche dedicato a promuovere in accordo con le istituzioni scolastiche della zona attività formative e al contempo ludiche a favore degli alunni delle scuole soprattutto materne ed elementari.
Un lombricaio, utilizzato a scopo dimostrativo per avvicinare la curiosità dei bambini ad un più attuale concetto ambientalista di gestione del rifiuto, completa lo spazio didattico .
La serra
Ultima attività realizzata sugli spazi comuni è una serra di circa 6 metri per 4 in legno e telo di plastica. L’esperienza, lo scambio con altri orti, il baratto di semi tra ortisti ne stanno facendo, pur a uno stato iniziale, un laboratorio per selezionare piante ortofrutticole. Quello che vorremmo è creare una sorta di banca-semi di specie locali e per il mantenimento della biodiversità
Il giardino urbano: la creazione di un giardino a colori
Non tutti i soci hanno un orto. E’ venuta così naturale l’idea di abbellire e arricchire gli spazi comuni con la coltivazione di fiori e piante da giardino. Il risultato è un sentiero, chiamato Prospettiva Nevski, una vera palestra per futuri giardinieri. Nella stessa direzione va la campagna “Adotta un albero” partita nel 2015. Per stabilizzare una spalletta laterale agli orti e in mancanza cronica di fondi abbiamo comprato alberi da piantare facendoli adottare con sottoscrizioni.
Le api
La passione di alcuni associati verso le api e la convinzione della loro utilità ha superato l’iniziale diffidenza di alcuni ortisti all’idea di impiantare alveari. L’ape non solo è importante nell’equilibrio degli ecosistemi -un terzo del cibo che mangiamo dipende dalla loro impollinazione- ma la loro possibile estinzione dovuta ai pesticidi e all’inquinamento stanno minacciando la sopravvivenza stessa della terra. Nel 2014 abbiamo comprato le prime tre arnie, oggi sono sei, con un evidente aumento della produzione orticola e fruttifera.
E se trovassimo i mezzi…
Tra i nostri progetti c’è la realizzazione di un percorso ciclabile di collegamento tra i quartieri prospicienti l’area e la ciclabile cittadina. Un percorso che passando a fianco degli orti porterebbe al recupero di altre due aree adiacenti andando a completare l’architettura a verde di una zona per anni lasciata all’abbandono.
La nostra città delle arti e dei mestieri
Una parte dell’area in assegnazione temporanea da parte del comune di Roma era una vecchia discarica di laterizi in parte bonificata ma di difficile uso a scopi orticoli. Il nostro sogno è di usare questo spazio. Abbiamo una serie di progetti per la realizzazione di strutture per la lavorazione e la trasformazione dei prodotti coltivati negli orti coltivati. Spazi destinati ad attività sociali e culturali aperte al quartiere.
Orti Urbani Tre Fontane
– luogo: Roma, VIII Municipio
– anno di progettazione, anno di realizzazione: 2013-2014
– tipologia orto: produttivo, sociale, didattico, abusivo da recuperare, d’integrazione multietnico
– proprietà: pubblica
– estensione orto: 6000 mq, suddivisi in orti produttivi, orto didattico, spazio sociale a verde, annesse attività senza terra (compostaggio, apicoltura, serra)