Storie di siccità. Salvano una tartaruga gigante, innaffiandola per ore

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Storie di siccità. Salvano tartaruga gigante innaffiandola per ore

Di Rosario Mascia

Gli abitanti di Diyarbakir, con la loro perseveranza, salvano dalla morte certa una tartaruga dal guscio molle dell’Eufrate.

Questa specie, nota scientificamente come Rafetus euphraticus, popola le rive dei fiumi Tigri e Eufrate e i loro affluenti tra Turchia, Siria e Iraq, ed è in via di estinzione a causa del deterioramento degli habitat naturali provocati dall’uomo e dai cambiamenti climatici.

Alcuni fa, proprio a causa della siccità che minaccia le zone umide in cui questa tartaruga vive, un esemplare adulto si è arenato in una zona arida nel distretto di Ciftlik, nella Turchia sud-orientale, incapace di ritrovare il corso d’acqua.

Innaffiata per ore 

Come riporta la stampa locale, gli abitanti si sono subito prodigati per mantenerla in vita innaffiandola per ore tramite un tubo per l’irrigazione, in attesa dell’arrivo di un team del Dicle Wildlife Rescue and Rehabilitation Center: veterinari e ricercatori hanno subito preso in carico l’animale, che pesa 12 chili e mezzo e risultava visibilmente debilitato, e se ne sono presi cura: una volta reidratato e sfamato, il team del Dicle Center lo ha riportato la tartaruga nel suo ambiente, liberandolo nel corso di un affluente dell’Eufrate, in perfetta salute e con una gran fretta di andare via, come dimostra il video girato dai ricercatori.

Il direttore del Dicle Centre Semih Altan ha dichiarato: “Questo è il periodo più caldo dell’anno a Diyarbakir. Le acque si ritirano a causa dell’aumento delle temperature, che le fa evaporare. Sfortunatamente, la fauna si sta deteriorando. La siccità sta distruggendo gli esseri viventi, anche le tartarughe

La siccità e le alte temperature sono anche causa di incendi, altro fenomeno che mette seriamente a rischio flora e fauna. Qualche giorno fa il governo ha annunciato l’istituzione di diversi centri per la riabilitazione degli animali feriti nei roghi in undici province turche, tra cui anche quella di Dyarbakir.