Siccità & Agricoltura. Passato e futuro per difendere i raccolti
Di Marco Melillo
La siccità preoccupa tutti. Specie gli agricoltori che lamentano gravissimi danni alla produzione. Ma come è stata trattata la terra nel corso dell’anno?
Iniziamo col dire che il 70% del consumo idrico estivo è destinato all’agricoltura, ne risulta che nei periodi di siccità questi consumi non possono essere mantenuti. Ma il problema non è solo la quantità d’acqua ma la capacità del terreno di trattenerla.
Avevamo già segnalato come le grandi macchine agricole tendono a comprimere il terreno rendendolo così compatto da non poter trattenere l’acqua.
Che fare?
Ci sono moltissimi accorgimenti che, purtroppo, vengono ignorati dai più. Per prima cosa il terreno va lavorato superficialmente e non in profondità per non esporre le zolle al disseccamento. Una seconda opzione consiste nelle cover crops (colture di copertura). Si tratta di piantare, nei periodi in cui i campi sono a riposo, piante capaci di proteggere la terra e contemporaneamente di trasformare i raggi del sole in nutrienti. Queste colture una volta terminato il periodo di vegetazione verranno “rovesciate” e creeranno uno strato interrato che avrà il compito di apportare nutrienti alla terra e rallentare la risalita capillare dell’acqua. La terza opzione riguarda le barriere frangivento. Un tempo i terreni erano delimitati da filari di alberi, muretti o siepi.
Muretti di difesa
Con l’introduzione delle grandi macchine agricole queste barriere sono state eliminate per facilitare il passaggio dei macchinari. Le barriere avevano una precisa funzione soprattutto nei mesi caldi, erano lì per impedire che il vento battesse i terreni aridi provocando un’evaporazione ancora maggiore. Queste barriere andrebbero assolutamente ripristinate e allo stesso tempo bisognerebbe ridurre il peso delle macchine agricole che compattando la terra la rendono improduttiva. Il fenomeno della compressione dei terreni agricoli è già diventato un grosso problema negli Stati Uniti, in Canada è in Russia. Da noi, grazie alla ridotta estensione dei fondi, non è ancora diventato un problema drammatico ma associato alla siccità il suo effetto è dirompente.
Aridocultura
Segnaliamo che recentemente si è andata affermando una nuova branca della scienza agricola: l’aridocultura, che oltre ad approfondire gli elementi citati nel nostro articolo, si occupa anche di sistemi di irrigazione più efficienti rispetto a quelli a pioggia, che sono certamente efficaci ma consumano un enorme quantità di acqua e di energia.
In conclusione sarebbe opportuno che tutti, a partire dagli agricoltori, pensassero durante l’inverno a come affrontare un’estate siccitosa. È inutile e dannoso prima ignorare il problema e poi disperarsi.