Tutti i colori del Sinis

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Sinis
Falesie di Su Tingiosu

Tutti i colori del Sinis


Testo e foto di Giacomo Cozzolino

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Sinis

Sinis, un tratto di Sardegna in parte sconosciuta e in parte misteriosa. Radici antiche, imponenti sculture nuragiche e percorsi naturalistici straordinari ne fanno una delle aree più affascinati dell’isola


Un luogo dove il sole splende caldo, anche d’inverno. Dove il Maestrale sferza spiagge e modella falesie. Qui si possono avvistare i delfini, veleggiando, oppure avvicinarsi a folti gruppi di fenicotteri rosa, passeggiando lungo gli stagni costieri. O ancora perdere il proprio sguardo all’infinito, guardando il mare, il quale, verso ovest, si fa sempre più blu.
Ci troviamo nella parte centrale della Costa Ovest della Sardegna, nel Sinis. Una Sardegna forse diversa da quella conosciuta ai più, caratterizzata da paesaggi rurali multicolori e da un mare che cambia tonalità in base al tempo, allo spazio ed alle stagioni, dal blu al turchese, dal celeste all’azzurro. Una Sardegna in parte sconosciuta, in parte misteriosa.
Il Sinis è la penisola che si estende da Capo Mannu a Capo San Marco, e si sviluppa prevalentemente nei comuni di Cabras e Riola Sardo, in Provincia di Oristano.
Terra ricca di storia, è stata popolata sin dal Neolitico medio (V millennio a.C.). I segni dell’occupazione del territorio nel corso dei secoli si colgono, per le fasi più antiche, nelle testimonianze delle aree archeologiche di Tharros, presso Capo San Marco, e di Mont’e Prama e degli oltre 70 nuraghi disseminati in ogni angolo del Sinis.
L’area di Tharros, in particolare, testimonia una fase molto importante della storia di questi luoghi: la colonizzazione da parte dei Fenici, a partire dal VIII secolo a.C.. Con il declino di Tharros, che successivamente era stata conquistata dai Romani e con lo spostamento della sede episcopale e della capitale giudicale a Oristano, il Sinis si spopolò.
L’altro maggior importante elemento storico-archeologico dell’area sono i Giganti di Mont’e Prama, sculture nuragiche ritrovate nei pressi di una necropoli sorta con molta probabilità intorno al X Sec a.C., nell’omonima località in Comune di Cabras.

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Il Sinis non è solo storia ed archeologia, ma anche natura. Il tratto di mare prospiciente il Sinis è tutelato dall’Area Marina Protetta “Penisola del Sinis e Isola di Mal di Ventre”. Istituita nel 1997e gestita dal Comune di Cabras, l’Area Marina Protetta interessa il tratto di mare tra Capo San Marco e Capo Mannu, estendendosi per circa 26.000 ha. Tutela estese e dense praterie di Posidonia e numerose specie marine. All’interno dell’area è abbastanza frequente l’avvistamento di delfini.
La costa del Sinis è orlata da diverse spiagge e cale dove poter godere della natura di questi luoghi. Partendo da Capo San Marco, la costa sud che si affaccia sul Golfo di Oristano offre un riparo sicuro tanto alle imbarcazioni, quando ai bagnanti che trovano qui acque calme, anche nelle giornate ventose. Le acque del Golfo di Oristano, conosciute dai locali come “Mar Morto”, pur non presentando i colori delle zone più a nord, rappresentano una valida alternativa, soprattutto nelle giornate estive di maestrale. Inoltre è possibile abbinare ad un bagno rinfrescante, la visita dell’area archeologica di Tharros e una passeggiata o una pedalata lungo il Capo San Marco, fermandosi ad ammirare il paesaggio dalla Torre o dal Faro.
Proseguendo verso nord, San Giovanni di Sinis, un tempo borgo di pescatori, è oggi una frazione di Cabras che mantiene una sua autenticità. Innervata da strade in prevalenza sterrate, San Giovanni sorge su una spettacolare falesia e presenta lunghe spiagge sabbiose. Nel paese è presente una chiesa paleocristiana che merita la visita.

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Dopo Punta Maimoni, iniziano quelle che sono considerate le spiagge più belle del Sinis, caratterizzate in più punti da sabbia composta da granuli di quarzo, che danno la sensazione di sdraiarsi su un letto di bianchi chicchi di riso e conferiscono alla spiaggia ed ai fondali colori di rara bellezza. Meritano di essere citate la spiaggia di Maimoni, la famosa IsArutas e Mari Ermi. Queste spiagge sono l’ideale per rilassarsi sotto il sole e godere, armati di maschera, pinne e boccaglio, dei colori e della vita che popola i fondali, subito profondi.

A Nord di Mari Ermi si stagliano le Falesie di Su Tingiosu, che si ergono a picco sul mare turchese. Nella zona più settentrionale della Penisola delSinis si trovano le spiagge di PutzuIdu, S’Arena Scoada e Sa Mesa Longa.

Il tratto di mare antistante la costa del Sinis, nell’ambito dell’Area Marina Protetta, include anche l’isolotto del Catalano e l’Isola di Mal di Ventre. Quest’ ultima, conosciuta in sardo col nome di MaluEntu (cattivo vento), è una distesa granitica pianeggiante, coperta da verde macchia mediterranea. Ospita colonie di uccelli marini e presenta fondali ricchi di fauna.
Il Sinis non è solo mare e spiagge. Sulla strada verso le spiagge di Is Arutas e Mari Ermi, si incontra il villaggio di San Salvatore, una piccola frazione del Comune di Cabras, fatta di case basse disposte a corte intorno a 2 stradine ed una piazza. Sulla stessa piazza del paesino si affaccia la Chiesa che presenta, nella parte inferiore, un ipogeo costituito da un complesso di ambienti scavati nella roccia, databili al IV sec. a.C.. San Salvatore è inoltre conosciuto per la “corsa degli scalzi”, che si svolge in Settembre, e per essere stato la location di alcuni film del genere “spaghetti western”. A poca distanza dal Sinis sorge Oristano, piccolo centro ricco di storia, in particolare legata al Giudicato di Arborea ed alla figura di Eleonora di Arborea. Con diversi monumenti e luoghi di interesse storico-architettonico, merita sicuramente una breve deviazione per una visita.

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Per quanto riguarda invece le aree di interesse naturalistico, il Sinis offre diverse opportunità per fare escursioni, ammirare i paesaggi e praticare birdwatching. È opportuno citare, nel Comune di Cabras, l’omonimo stagno e lo stagno di Mistras, due grandi lagune dove è facile avvistare diverse specie di uccelli acquatici, fra cui il fenicottero rosa. A poche centinaia di metri dalla costa nord, gli stagni di Is Benas e Sale e’Porcus rappresentano habitat per molti uccelli, soprattutto durante i periodi di migrazione.
In questa zona a nord di Oristano è inoltre possibile incontrare molte opportunità di fare sport all’aria aperta. Diverse spiagge del Sinis sono tra i luoghi più frequentati in Sardegna per gli amanti degli sport acquatici come surf e kite-surf. È inoltre possibile ammirare dal mare i paesaggi costieri noleggiando una canoa. Numerose piste, sentieri e strade sterrate attraversano l’area costiera, permettendo trekking e pedalate accessibili ai più.
Al viaggiatore attento e curioso, infine, non potranno sfuggire le prelibatezze della cucina di questa zona, che è possibile gustare tanto nei ristoranti di Oristano e dei paesi della provincia, quanto nei chioschi presenti lungo le spiagge più frequentate.

Tutti i colori del Sinis
di Giacomo Cozzolino*

*Consulente internazionale su tematiche ambientali

 

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Giacomo Cozzolino