Fuori Tempo. La scelta nucleare è incompatibile con gli obiettivi di riduzione delle emissioni entro il 2030
di Redazione
L’Unione Europea si è data come obiettivo il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050. Per realizzarlo sono indispensabili enormi investimenti privati.
Ora, con la classificazione della tassonomia, la UE ha presentato quelle che a suo parere, sono le soluzioni che possono accelerare la transizione e realizzare gli obiettivi climatici.
Bene, tra queste include il gas e il nucleare. E afferma che queste attività sono in linea sono in linea con gli obiettivi climatici e ambientali dell’UE aggiungendo che grazie al loro utilizzo potremo abbandonare più rapidamente attività inquinanti, come la produzione di carbone, a favore delle fonti rinnovabili di energia e muovere verso un futuro a impatto climatico zero.
Ora, al netto delle questioni irrisolte legate alla produzione di energia nucleare – parliamo di sicurezza, di smaltimento delle scorie, della dismissione delle centrali chiuse e, per quanto ci riguarda della costruzione di un deposito definitivo di superficie per i rifiuti radioattivi a bassa e media attività – tutti i progetti in corso nel mondo non hanno capacità e dimensioni per alzare significativamente al di sopra del 2% la quota di consumi finali d’energia oggi spettante al nucleare. Per di più con costi che sarebbero fino a 10 volte superiori a quello del fotovoltaico.
Per di più esiste un’altra data di riferimento, molto più vicina del 2050. Entro il 2030, tra otto anni, dobbiamo ridurre del 55% le emissioni climalteranti rispetto al 1990. E’ evidente a tutti che i futuribili reattori di IV generazione sono fuori tempo massimo.