Il passo leggero della sostenibilità
di Alessandro Piazzi

Il turismo dolce che aiuta noi e i territori attraversati. Grandi storie e piccoli numeri
Negli ultimi 10 anni la pratica del camminare ha coinvolto sempre più persone di tutte le età.
Sono ormai migliaia le donne e gli uomini che, organizzati i gruppi di cammino, attraversano i quartieri delle grandi città, i piccoli centri e i contesti naturali.
I benefici medici, psicologici e sociali che inducono ad uscire di casa per percorrere cammini e sentieri sono certo personali ma questo semplice atto ha importanti ripercussioni anche sui territori attraversati. Semplici passi che hanno la forza di sostenere territori marginali attivando un’economia diffusa e destagionalizzata.
Con l’aumentare dei camminatori è nata una nuova offerta turistica: quella dei “viaggi a piedi”.
Un’offerta non più legata, come prima, quasi esclusivamente ai cammini di pellegrinaggio, come quello di Santiago de Compostela, e che oggi vede anche in Italia sempre più proposte: dalla via Francigena, al Cammino di Francesco, dal Cammino di San Benedetto ai trekking sulle Alpi o lungo gli Appennini.
E’ un turismo fatto di piccoli numeri, di storie personali e di accoglienza in piccole strutture, forte di una stagionalità non condizionata dai picchi del turismo feriale ma da una fruizione lungo quasi tutto l’arco dell’anno.
Oggi centinaia di associazioni e professionisti propongono iniziative di trekking che attraversano aree naturali, tutelate da Parchi e Riserve, e borghi poco conosciuti che custodiscono segreti e bellezze pronti a svelarsi al camminatore.
Lungo il nostro Appennino, per molti piccoli paesi, la presenza di un gruppo organizzato, anche di sole 20 persone, rappresenta un’opportunità ed una ragione di resistenza per il bar che fornirà le colazioni, per il piccolo ristorante o il piccolo alimentari che cucinerà la cena o preparerà i panini per il pranzo, ma anche per la signora seduta sull’uscio di casa che potrà raccontare la sua storia.
Per molti anni le Associazioni, organizzate in Federazioni come “FederTrek – Escursionismo e Ambiente” e la “Federazione Italiana Escursionismo”, hanno fatto conoscere a migliaia di persone il piacere di camminare in natura, alla scoperta delle bellezze e dei valori storico culturali della nostra penisola.
Giorno dopo giorno hanno contribuito a formare un popolo di camminatori che ha raggiunto numeri capaci di consentire lo sviluppo di un vero e proprio settore economico e sostenere nuove iniziative imprenditoriali gestite da accompagnatori professionisti (Accompagnatori di Media Montagna e Guide Ambientali Escursionistiche) e tour operator. In altre parole, l’attività dell’associazionismo ha contribuito a far conoscere e a far sperimentare l’escursionismo a migliaia di persone che, col tempo, sono diventati i potenziali clienti di una nuova offerta turistica.
Il Ministero dei Beni Ambientali, Culturali e del Turismo (MiBACT), riconoscendo questa nascente fruizione del territorio, ha proclamato il 2016 “Anno dei Cammini” ed il 2019 l’”Anno del turismo lento” con l’intento di valorizzare il ricco patrimonio composto dalla rete di Cammini che rappresenta la struttura primaria dell’offerta del turismo sostenibile italiano. Un impegno che, visto il successo dell’anno dei Cammini (che ha segnato un incremento del 50% dei flussi turistici), è stato confermato nel Piano Strategico del Turismo 2017-2022.
Impatto economico importante
La sola attività escursionistica delle associazioni affiliate a FederTrek, oltre mille escursioni l’anno, conducono almeno 20.000 camminatori, in ogni tipo di ambiente e in ogni stagione, alla scoperta dei luoghi più nascosti, fuori dalle rotte del turismo classico. In questo modo l’impatto economico sui piccoli rivenditori al dettaglio di prodotti tipici e sulla piccola ricettività viene distribuito in maniera costante su un ampio numero di beneficiari, in netta contrapposizione con il turismo di massa che tende a concentrare i benefici economici e necessita di strutture che possano gestire picchi elevati di affluenza a cui sono associati rilevanti costi di gestione.
Il tipo di turismo promosso dalle Associazioni è rafforzato da una sempre più importante offerta da parte di singoli accompagnatori professionisti e tour operator, che ne completano la parte più turistica, arrivando dove l’attività di volontariato raggiunge il proprio limite di operatività.
Accanto alle singole attività di escursionismo stanno nascendo imprese innovative, come l’app Blawalk, dedicata a chi ama la natura e grazie alla quale è possibile condividere le esperienze, descrivere i percorsi, favorire l’aggregazione dei singoli camminatori, la promozione degli eventi organizzate e trasmettere la propria passione.
La nuova offerta turistica dei Trekking o dei Viaggi a Piedi non ha bisogno di grandi infrastrutture o finanziamenti ma necessita di attenzione e cura delle realtà ai margini del turismo di massa. Ha bisogno di una promozione dedicata che punti sul particolare e non sugli standard.
Troppo spesso vediamo territori abbandonati per incuria, in cui i collegamenti con i mezzi pubblici sono difficili e frammentati, oppure le strade sono interrotte. Eppure si tratta di territori capaci, grazie al loro contesto naturale, di donare benessere psico-fisico a chi sa avvicinarli. Curarli significa anche garantire un presidio del territorio assicurato da chi decide di vivere nelle aree marginali e trova sostentamento in un turismo lento e compatibile con le dimensioni e le peculiarità dei territori.
Sono diverse le reti di associazioni che hanno messo al centro della propria attività un nuovo modello di turismo lento. Un esempio è la nuova Alleanza per la Mobilità Dolce, una piattaforma di realtà italiane che si propongono di operare insieme per migliorare l’offerta, le infrastrutture, la cultura e le politiche dedicate a chi cammina, pedala ed use ferrovie turistiche nel paesaggio Italiano, promuovendo la creazione di una rete dolce integrata con il trasporto collettivo per ogni utenza di viaggiatori e viaggiatrici, attraverso la riqualificazione del patrimonio esistente e la cura del paesaggio storico. Alla base della comune visione, come si legge nel manifesto per la Mobilità Dolce, c’è il dialogo con le istituzioni Nazionali, Regionali e Locali che promuovono norme significative e politiche innovative, la collaborazione con aziende, fondazioni ed associazioni che organizzano reti di cammini, greenways, ferrovie turistiche e viaggi in bicicletta.
A passo leggero
Sebbene il Trekking e i Cammini rappresentino una forma di turismo contraddistinto da un’elevata sostenibilità ambientale e dal rispetto delle tradizioni locali, non è totalmente immune da potenziali interferenze negative nei confronti dell’ambiente naturale. Anche i trekkers ed i camminatori corrono il rischio di compromettere gli equilibri naturali, ad esempio frequentando determinate aree in periodi particolarmente sensibili per la nidificazione di alcune specie di uccelli o di letargo di animali come l’Orso Bruno Marsicano. Proprio per tutelare processi ecologici che risultano sensibili al disturbo umano, anche del semplice camminatore, in molte Aree Protette viene vietato l’accesso in determinate zone. Il camminatore non deve sentirsi privato di un diritto, ma acquisire la consapevolezza del rispetto dell’ambiente che attraversa, adottando tempi e modi compatibili con gli equilibri naturali.
per saperne di più