Valle del Tanaro

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Un corridoio di passaggio tra pianura e costa. Un paradiso di biodiversità floristica e faunistica

I territori di facile raggiungibilità vengono spesso assimilati a mete poco appetibili, scevre di spunti turisticamente apprezzabili, come se la semplice ubicazione fosse sufficiente a garantire o meno una certa qualità ambientale. Di tanto in tanto, però, capita di incontrare luoghi vicini ma lontani dal solito, capaci di sorprendere l’avventore casuale con scenari naturali improvvisi e imprevedibili. In Piemonte, là dove la provincia di Cuneo sfuma verso la Liguria e il suo mare, ci si può ad esempio imbattere nella Valle del Tanaro, uno storico corridoio di passaggio tra pianura e riviera, sospeso tra collina e montagna, con un orecchio alla Langa e uno alla Francia, che sonnecchia dietro il Monte Saccarello, acme altitudinale dell’intera Liguria. Un solco orografico scavato dall’omonimo fiume (principale affluente di destra del Po e quarto corso d’acqua italiano per bacino idrografico), all’interno del quale si rincorrono da secoli merci, prodotti, sapori e culture. La spina dorsale di un territorio variegato, ferito qua e là da una cementificazione selvaggia, ma custode ancora dei tempi e delle tradizioni di una volta. Natura, sport, enogastronomia, architettura e storia. Il caleidoscopico abbraccio di un’area che si sta riconvertendo e che ha saputo immediatamente rialzarsi dalla tragica alluvione del novembre 2016.

Il patrimonio naturalistico

L’intreccio tra la particolare posizione geografica occupata e le caratterizzazioni geologiche custodite, ha trasformato le alture della Valle Tanaro in un vero e proprio paradiso per la biodiversità floristica e faunistica, con la rara compresenza di specie a gravitazione mediterranea e di specie tipicamente alpine. Non deve sorprendere, quindi, che in una quarantina di chilometri si possano riscontrare ben tre differenti Siti di Importanza Comunitaria, a testimonianza proprio delle unicità naturalistiche della zona.

 Il Bosco di Bagnasco

Disteso tra le province di Cuneo e di Savona, presenta una superficie complessiva di 377ha, posta mediamente al di sopra degli 800m di altitudine. Utilizzato come zona di ripopolamento e cattura di numerose specie d’interesse venatorio, il sito si contraddistingue soprattutto per la presenza di tre ambienti prioritari (gli acero-tiglio-frassineti di forra, i castagneti e le faggete eutrofiche), all’interno dei quali si possono osservare tra gli altri, diversi esemplari di Atropa belladonna, storicamente utilizzata per fini omeopatici e piuttosto rara a livello piemontese.

 Il Monte Antoroto

Sviluppato sulla sinistra idrografica della valle intorno all’omonimo Monte Antoroto (prima vetta delle Alpi Liguri di una certa rilevanza con i suoi 2144m di quota), il sito si estende per circa 1.095ha, alternando praterie a macereti e arbusteti. Tra le peculiarità floristiche ospitate, ben sette endemismi tipici delle Alpi Occidentali, tra cui l’Aquilegia alpina, ranuncolacea recentemente inserita nella Lista Rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, alla luce della sua costante diminuzione, tale da minarne l’esistenza stessa.

 Le Alte Valli Pesio e Tanaro

Amministrata oggi direttamente dall’Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Marittime, l’intera superficie si dipana per ben 11.278ha intorno al massiccio del Marguareis, la cima più elevata delle Alpi Liguri con i suoi 2651m di altitudine. All’interno del sito (il cui cuore fino a pochi anni fa formava l’omonimo Parco Naturale del Marguareis) sono stati censiti 25 ambienti di interesse comunitario, 40 endemismi tipici delle Alpi Occidentali e ben 1.492 specie vegetali differenti, pari quasi ad un quarto dell’intera flora italiana.

Il carsismo

Le Liguri sono Alpi nate dal mare: un antico mare sul cui fondale si sono deposti nel corso dei millenni strati su strati di microorganismi marini. Una volta esposto all’aria e alla luce, il fondale diventato altipiano è stato incessantemente modellato dall’acqua e dal tempo. Le fessure della roccia sono così diventate gallerie, pozzi, immensi saloni: in altre parole, si sono formate le grotte. Il massiccio del Marguareis è oggi una montagna che vive e respira: sbuffa, soffia, aspira dagli innumerevoli imbocchi del suo labirinto segreto. Poiché l’acqua e il tempo sono instancabili, muta ogni momento. Dal punto di vista speleologico, le Alpi Liguri rappresentano un universo sotterraneo che cela ancora molti segreti e che richiama ogni estate esploratori provenienti da tutto il mondo. Il complesso di Piaggia Bella, con oltre 43 km di sviluppo e quasi 1 km di profondità, è la principale cavità del sistema. Tutto intorno al Colle dei Signori si estendono oltre 60 km2 di territorio carsico e sotto di esso moltichilometri ancora di gallerie naturali: per questo l’alta Valle Tanaro è il posto ideale per chi vuole scoprire “la montagna sotto la montagna”.

 Il cicloturismo

Ricca di scorci paesaggistici degni di nota poi, la Valle Tanaro si sta gradualmente ritagliando uno spazio importante anche nel panorama cicloturistico regionale e nazionale, per merito soprattutto di eventi lungimiranti e coinvolgenti e di tracciati analogamente ben riusciti.

 La GranTanarando

Organizzata dall’Associazione Amici della Tanaria, voluta e ideata dal suo presidente Pietro Contegiacomo, la randonnée (quest’anno alla sua seconda edizione) è in realtà una scommessa già vinta, che testimonia il valore aggregativo e promozionale delle due ruote. Dal centro di Alessandria alla testata della Valle Tanaro per centinaia di chilometri tra sudore, fatica e paesaggi mozzafiato. «Una festa dello sport che il prossimo 20 e 21 maggio unirà simbolicamente tutti i comuni dell’asse del Tanaro – dichiara lo stesso Contegiacomo – e che rappresenta l’espressione più concreta del nostro progetto della Tanaria.Due percorsi (la randonnée completa di 400km oppure la sola andata o il solo ritorno di 200km), aperti per la prima volta anche alle handbike (con supporto logistico al seguito) e alle ebike, per una manifestazione senza barriere, effige di un territorio accessibile a tutti. Upega e le sue montagne, Paroldo e l’Alta Langa, i declivi di Barolo, la storia di Alba, Bra, Asti e Alessandria, con partenza e arrivo in Cittadella. Unprodotto turistico innovativo e sostenibile (ad ora sono già moltissime le adesioni internazionali, ndr) che sfrutta vie di comunicazione già esistenti, per mostrare gli angoli più reconditi e particolari. Maggiori dettagli su Grantanarando.com».

 La Gran Fondo Marguareis Bike

Chiama pedalarenon può non cimentarsi sul percorso della Gran Fondo Marguareis Bike, oggi segnalato in modo permanente: un anello di 45km e 1800m di dislivelloche si sviluppa in alta Valle Tanaro lungo creste con panorami mozzafiato che spaziano dalla Corsica alle Alpi Marittime, con meravigliosi boschi di faggi, brevi tratti di salite “spezza-gambe”, single track tra laricile cui radici disegnano la traccia dove far passare le “ruote grasse”, alcuni chilometri sulla antica Via Marenca e altri sulla famosissima Via del Sale che collega Monesi a Limone Piemonte.

La ferrovia storica

Non solo fiumi, strade e sentieri però: dal 1893, infatti, la Valle Tanaro è anche attraversata da una linea ferroviaria che ha funzionato fino al 2012 come tradizionale servizio pubblico, prima che le singole corse venissero soppresse in favore di autobus sostitutivi. Da Ceva ad Ormea per 35km, con un dislivello complessivo di circa 300m, vinto grazie a ponti e viadotti spettacolari, come quello in ingresso ad Ormea di ben quaranta arcate. Nessuna cattedrale nel deserto, tuttavia, perché l’intera tratta lo scorso anno è rinata sotto le vesti di Ferrovia Turistica del Tanaro, grazie alla sinergia collaborativa raggiunta tra Fondazione Ferrovie dello Stato e Regione Piemonte. Cinque treni storici nel 2016, con il fischio che è tornato quindi a riecheggiare dopo quattro anni di silenzio. Un’unica grande sciagura: l’alluvione dello scorso mese di novembre, che ha profondamente ferito anche la tratta ferroviaria. Uno sconforto materiale ma non morale, visto che i lavori di ripristino sono già iniziati affinché i vagoni Centoporte possano tornare a correre già nel corso del 2017. Eventuali aggiornamenti su Piemontevic.com.

 I trekking di valle

Dalla bassa valle fino al “tetto” delle Alpi Liguri, i 2651m di Punta Marguareis,per chi ama camminare non mancano le possibilità di interessanti itinerari da percorrere in giornata, da soli o accompagnati da una guida naturalistica. Per chi aspira a un’immersione di più giorni, ecco tre proposte per scoprire la Valle Tanaro con lo zaino sulle spalle.

Balconata di Ormea

La “Balconata” è un itinerario escursionisticolungo circa 40km, che congiunge le due frazioni ormeasche di Ecae Viozene. Le quote comprese fra gli 850 e i 1500m, i dislivelli abbordabili, le tappe personalizzabili, la confortante presenza di due rifugi accoglienti lungo il percorso e le salite mai estreme rendono la Balconata un percorso adatto a tutti gli escursionisti, particolarmente indicato in primavera e in autunno. Borgate abbandonate, eroici avamposti montanari abitati tutto l’anno, castagni secolari, edicole votive, pascoli alpini e laghi nascosti: la Balconata è prima di tutto un modo per scoprire, passo dopo passo, le trasformazioni della cultura e della natura alpine in un contesto di eccezionale bellezza.

Alto Tanaro Tour

Il “signore degli anelli” così è stato chiamato il più lungo, duro e spettacolare fra i trekking di valle delle Alpi del Sud! Se ne viene a capo dopo circa 135km, 8000m di dislivello e 9 tappe di cammino e meraviglia. La noia non è contemplata: si passa da piccole borgate ancora abitate ai resti abbandonati di antichi insediamenti alpini. A poco a poco, i castagni monumentali cedono il passo alle faggete, che si arrendono ai larici e infine agli ampi pascoli alpini, dove solo la roccia calcarea interrompe il verde intenso dei prati, che ospitano un’impressionante e multicolore varietà di specie botaniche. Il versante orografico sinistro del tour ha un’anima alpina, il versante destro, affacciato sul mare, rivela piuttosto uno spirito saraceno, affascinante e mediterraneo. In buona parte ciclabile in MTB, l’Alto Tanaro Tour è meraviglioso se percorso in un fiato, ma si presta molto bene a brevi e ripetuti assaggi lunghi un fine settimana o poco più. Particolarmente indicato per la tarda primavera e l’autunno, l’itinerario è personalizzabile a piacere: si possono infatti scegliere il verso di percorrenza e il punto da cui partire. La maggior parte delle strutture ricettive lungo il trekking è attrezzata per garantire all’escursionista a piedi o in bicicletta un ottimo punto d’appoggio, in grado di fornire assistenza alle prenotazioni e, a richiesta, il servizio di trasporto bagagli.

 Giro del Marguareis e del Mongioie

I gruppi del Marguareis e del Mongioiesono una via di mezzo fra le Dolomiti e il Carso: imponenti pareti di calcare su pascoli verdi che cedono qui e là il posto a distese di roccia dall’aspetto lunare. Il modo migliore di scoprire questo mondo incantato è il Giro del Marguareis e del Mongioie, un itinerario escursionistico a tappe perfettamente tracciato e segnalato e, soprattutto, interamente servito da ottimi rifugi gestiti dove trovare docce calde, letti comodi e cose buone nel piatto. Un “must” escursionistico per l’estate.

di Gabriele Gallo, foto di Gabriele Cristiani