Le risorse idriche del pianeta sono sempre più preziose, e nel futuro prossimo si rischieranno conflitti per il loro possesso. Un problema drammaticamente reale che tocca da vicino anche alcune zone d’Italia
di Cinzia Chiodetti
Un composto prezioso
H2O. Formato da due atomi di idrogeno e uno d’ossigeno questo composto chimico è fondamentale per la vita di tutti gli esseri viventi. Nell’acqua degli oceani primordiali hanno avuto origine i primi organismiel’acqua è la componente più abbondante in tutti gli esseri viventi. Senza l’acqua non ci sarebbe vita sulla Terra.
L’essere umano in particolare ha bisogno dell’acqua per dissetarsi, per lavarsi, per allevare il bestiame, per coltivare e per mandare avanti le fabbriche. Senza cibo potrebbe resistere per un tempo record di 2 mesi, ma senza bere avrebbe problemi già dopo 2 giorni.
L’acqua nel mondo
La superficie terrestre è ricoperta per circa il 70% di acqua e il suo volume totale, attraverso l’intero ciclo, è costante nel tempo, così come resta costante la percentuale di acqua salata, quella che compone i mari e gli oceani (circa il 97%), e quella di acqua dolce (circa il 3%). Quest’ultima, che è poi quella che utilizziamo, non è però interamente disponibile, perché i due terzi sono contenuti nei ghiacciai e nel permafrost, il suolo perennemente gelato delle regioni fredde. Così, quella che resta a disposizione della popolazione mondiale (circa 7 miliardi di persone) è solo l’1%, ed è quella che si trova nei fiumi, laghi, paludi e nelle falde acquifere sotterranee. Prese globalmente queste risorse di acqua dolce sarebbero comunque sufficienti per soddisfare il bisogno di tutti gli abitanti del pianeta, il problema però è che in pochi paesi si concentrano il 60% delle risorse idriche del mondo, mentre sono molti di più i paesi in cui le risorse sono scarse.Le grandi riserve di acqua sono rappresentate dal bacino Baikal in Siberia, dai grandi laghi del Canada, dai i laghi africani Tanganyka, Vittoria e Malawi e da alcuni grandi sistemi fluviali, tra cui: Rio delle Amazzoni in Brasile, il Gange e il Brahmaputra in India, il Congo in Africa, lo Yangtze in Cina, l’Orinoco in Colombia e Tigri ed Eufrate in Siria e Turchia. Tra i paesi più poveri d’acqua troviamo invece il Kuwait, Singapore, la Libia, la Giordania e Cipro.
Da usare con cura
La distribuzione dell’acqua dolce sul pianeta, una scorretta politica di gestione,la crescita dei consumiei cambiamenti climatici, sono i fattori che hanno fatto diventare l’acqua l’”oro blu” del XXI secolo. La disponibilità di risorse idriche sarà presto uno dei problemi più urgenti da affrontare a livello mondiale. I ricercatori che studiano il fenomeno avvertono che da qui ai prossimi 25 anni in alcune zonel’acqua sarà un bene sempre più prezioso e conteso. Al punto che si scateneranno vere e proprie lotte per il controllo e la gestione delle riserve idriche. E non saranno solo Stati come il Bahrain, Kuwait, Palestina, Qatar, Emirati Arabi, Israele, Arabia Saudita, Oman e Libano, ad essere interessati dall’emergenza in maniera drammatica, ma anche alcuni paesi europei tra cui l’Italia.
Chiare, fresche dolci acque
In Italia la disponibilità di acquadiminuisce ogni anno, mentre crescono le località che si trovano a fronteggiare un’emergenza idrica. Attualmente, il 15% della popolazione italiana, ossia circa 8 milioni di persone, per quattro mesi l’anno (da giugno a settembre), è sotto la soglia del fabbisogno idrico minimo di 50 litri di acqua al giorno a persona. Le principali cause di questa crisi idrica sono legate ai consumi previsti dalnostro modello di sviluppo, all’inquinamento, alle pratiche di irrigazione agricola intensiva,alle modalità di distribuzione dell’acqua nelle città,caratterizzata da perdite anche ingenti lungo le tubazioni, e alla diminuzione delle precipitazioni, che si concentrano in periodi di pioggia brevi ed intensi, che provocano piene fluviali e inondazioni eccezionali.
Per saperne di più
Tutelare le acque attraverso un approccio integrato che coniughi la salvaguardia del territorio, la difesa delle risorse idriche e la protezione degli habitat. E’ questo in sintesi la filosofia del Gruppo 183 un’associazione senza fini di lucro fondata nel 1995 da esperti, amministratori locali, rappresentanti di associazioni ambientaliste, parlamentari e sindacati. Molte le iniziative che il Gruppo 183 realizza sia nel settore dello studio e della ricerca che in quello dell’informazione e sensibilizzazione.