Cambiamento climatico. Siamo sull’orlo del baratro

0
5268

Cambiamento climatico. Siamo sull’orlo

Di Daniele Durso

Per combattere la pericolosa accelerazione del Climate change, potremmo utilizzare tanti strumenti che la tecnologia ormai ci mette a disposizione. Ma la Politica non si muove e l’Industria fossile ringrazia

 

Gli scienziati hanno identificato sedici punti fondamentali attorno ai quali gira la salute del nostro Pianeta. Nove di questi stanno già da anni mostrando l’instabilità del nostro sistema e se ci spingiamo oltre, anziché sostenere l’equilibrio della vita dell’intera umanità, questi elementi ne determineranno la distruzione. Le analisi dei ricercatori ci portano a ritenere che già al ‘famoso’ limite di 1.5°, ci troviamo in una situazione di rischio. L’esempio delle calotte polari è inequivocabile: la temperatura lì deve assolutamente essere sotto un certo limite perché il sistema della regolazione freddo/caldo/umidità è delicatissimo. Per capirci: già solo con lo scioglimento della calotta glaciale della Groenlandia e della zona ovest dell’Antartico occidentale, avremmo un innalzamento del livello dei mari di oltre 10 metri. A questo punto tornare indietro non è possibile, ma fermarsi o almeno rallentare sempre di più sì. Al World Economic Forum di Davos (16 – 20 gennaio) ci sono stati numerosi interventi sull’urgenza delle azioni da fare per contrastare il Climate Change, alcune irrimandabili.

STRADA BLOCCATA

L’ex vicepresidente degli USA Al Gore -da sempre impegnato nella questione ambientale- ha ricordato a tutti che ormai la tecnologia ha raggiunto livelli molto avanzati e ci consentirebbe azioni davvero efficaci, ma la Politica resta immobile. ‘Ogni frammento della legislazione che riguarda il clima, a livello nazionale, regionale, provinciale e cittadino, e poi l’industria del petrolio, del gas e del carbone combattono con le unghie e coi denti, usando la loro enorme rete di avvocati per influenzare la Politica e mantenere i loro interessi, bloccando la strada verso il progresso e il futuro. Dobbiamo modificare tutto questo, in modo da consentire a tutte le persone, soprattutto ai giovani, di poter dire ‘noi ora siamo i padroni del nostro destino’. Bisogna smettere di considerare la nostra atmosfera come una fogna a cielo aperto e poter concepire finalmente la Politica come una vera risorsa rinnovabile. La quantità di CO2 accumulata sta ora intrappolando tanto calore extra quanto ne rilascerebbero 600.000 bombe atomiche di Hiroshima, esplodendo ogni singolo giorno sulla terra. Questo è ciò che fa ribollire gli oceani e crea le bombe d’acqua, risucchia l’umidità dalla terra causando siccità , scioglie i ghiacciai, innalzando il livello dei mari e causando di conseguenza le ondate oceaniche di rifugiati ambientali che, in questo secolo, arriveranno al miliardo.