Buttata a mare! Ai pesci l’acqua radioattiva di Fukushima

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By IAEA Imagebank

Buttata a mare!

Ai pesci l’acqua radioattiva di Fukushima

Di Daniele Durso

Il Giappone ha iniziato il rilascio in mare di acqua radioattiva dalla centrale nucleare di Fukushima. Le preoccupazioni principali riguardano l’impatto sulla vita marina. L’acqua contaminata potrebbe influenzare negativamente l’intero ecosistema

LO scorso 24 agosto, il Giappone ha iniziato il rilascio in mare di acqua radioattiva dalla centrale nucleare di Fukushima.La decisione è stata oggetto di dibattito e preoccupazione da parte di ambientalisti e della comunità internazionale.  

Nell’aprile 2021, il governo giapponese ha annunciato il piano di rilasciare l’acqua trattata dalla centrale nucleare di Fukushima nell’oceano Pacifico a partire dal 2023.

Si tratta di acqua che ha subito un processo di trattamento e che verrà diluita con acqua di mare non contaminata per ridurre i livelli di radiazioni ma alcune sostanze radioattive come il trizio rimarranno presenti anche se in dosi relativamente basse.

Gli ambientalisti hanno sollevato diverse preoccupazioni riguardo a questa decisione. Intanto, anche se il trizio viene considerato meno pericoloso rispetto ad altri isotopi radioattivi come il cesio o il plutonio, è ancora considerato nocivo per la salute umana e può avere effetti negativi sull’ambiente per almeno 12 anni, inoltre gli effetti sull’ambiente dipendono principalmente dalla quantità di acqua rilasciata e dalle misure di diluizione e trattamento adottate prima del rilascio.

Le preoccupazioni principali riguardano l’impatto sulla vita marina. L’acqua contaminata potrebbe influenzare negativamente l’intero ecosistema nell’area circostante Fukushima e quella interessata dalle correnti sottomarine. Il trizio e altri isotopi radioattivi, inoltre, possono accumularsi nei tessuti degli organismi marini, provocando danni agli ecosistemi e potenzialmente anche alla catena alimentare.

Non mancano, da parte dei Paesi rivieraschi confinanti preoccupazioni di tipo economico e sociale. Il rilascio dell’acqua contaminata potrebbe influenzare l’industria della pesca nell’area a seguito della diffidenza dei consumatori nei confronti dei prodotti ittici provenienti dalle acque vicine a Fukushima.

Eppure c’è chi continua a sostenere che il nucleare è sicuro ed economico.