Asparago selvatico

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Il nome della pianta deriva dal verbo greco sparàssein, che significa strappare, per la presenza di spine, dal sostantivo greco aspàragos , che significa proprio asparago; e da acutifolius che significa con foglie appuntite.

DESCRIZIONE

L’asparago è conosciuto fin dai tempi degli antichi egizi e se ne riscontra la presenza nei loro geroglifici. Pianta commestibile simile all’asparago coltivato, ha sapore più marcato e leggermente amarognolo. Specie perenne, formante cespugli pungenti con fusti giovani, che si sviluppano in altezza e si abbarbicano alle piante vicine, i giovani fusti si chiamano turioni e sono commestibili; la raccolta avviene da fine inverno a primavera inoltrata. Le foglie sono le squame presenti nel fusto principale e sono ben visibili nei turioni. Fiorisce da agosto a settembre, i fiori dioici (fiori maschili e femminili portati da piante diverse) sono di colore giallastro, piccoli e di cattivo odore, da quelli femminili si formeranno i frutti, piccole bacche tonde prima di colore verde, poi nere, e sono tossiche.

PROPRIETÀ

I turioni eduli hanno ben note proprietà diuretiche, nonché aperitive, antiedemigene, antireumatiche, depurative e lassative; dalle radici essiccate si può ricavare una tintura madre con proprietà depurative, dimagranti ed antinfiammatorie. Combatte l’anemia, stimola la funzionalità epatica e renale.  I suoi rami vengono usati dai contadini in tutt’Italia per adornare le effigi dei Santi e della Sacra Famiglia, si usano anche i suoi rami con dei batuffoli di cotone per simulare la neve, e adornare la capanna del presepe. È molto conosciuta come pianta che i fioristi usavano per le composizioni floreali, i classici rami verdi che accompagnano i fiori nei mazzi.

HABITAT

Si può trovare nei terreni incolti, uliveti e territori colpiti da incendi. Cresce in tutte le regioni italiane fino a 1300 m s.l.m., ad eccezione di Piemonte, Val d’Aosta e Trentino, in alcune è specie protetta, mentre in altre c’è il limite di raccolta di 1 kg.

IN CUCINA

Risotto con asparagi

Ingredienti per 2 persone: riso 300 g, 1 mazzetto di asparagi, 1 scalogno, 1 dl di vino bianco, parmigiano, burro 50 g, brodo leggero q.b. o acqua di cottura.

Lavare e tagliare i gambi a rondelle, eliminando la parte coriacea e sbollentare in acqua salata, sciacquare e tenere le punte da parte. Tagliare finemente lo scalogno e farlo rosolare in poco olio extra vergine di oliva, aggiungere le rondelle e farle insaporire, unire il riso e farlo tostare leggermente, innaffiare col vino bianco e una volta evaporato aggiungere il brodo o l’acqua di bollitura; a metà cottura mettere le punte, e finire di cuocere il risotto, aggiungere una noce di burro, spolverare con parmigiano e servire.

CURIOSITÀ

•Grazie all’assunzione di asparagi selvatici  i reni eliminano una sostanza conosciuta come metilcaptano che presenta un forte e fetido odore.

•Nell’ambito della medicina popolare toscana, i turioni sono impiegati per preparare un decotto, il quale assunto oralmente esercita un’azione diuretica ed antinfiammatoria.

•Questa pianta ha usi cosmetologici e medicamentosi. Viene usata per l’eliminazione dei liquidi e delle tossine aiutando a combattere la cellulite, a purificare e rendere luminosa la pelle. Gli asparagi, combattono l’anemia, stimolano la funzionalità epatica e renale, rendono più fluido il sangue. Ricordiamo comunque ai lettori, che tutti i trattamenti farmacologici e sanitari devono sempre essere eseguiti sotto stretto e diretto controllo medico, in particolare quando le piante spontanee assunte non sono commestibili e possono quindi contenere pericolose sostanze nocive o tossiche.