Elleborine violacea
di Amint
Stai per leggere Elleborine violacea, a cura di Amint - foto di Felice Di Palma
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Epipactis atrorubens (Hoffm.) Besser
Il genere Epipactis è ben riconoscibile ed è diviso in due sezioni a seconda se il labello sia articolato (Arthrochilium) o fisso ( Euepipactis, a sua volta divisa in gruppi o sottosezioni).
Epipactis atrorubens appartiene alla sezione Euepipactis.
Il nome del genere deriva dal greco "Epipaktis", è appellativo di dubbia origine, con cui forse si faceva riferimento alla pianta del veratro, per la somiglianza delle foglie. Il nome specifico deriva dal latino per il colore rosso scuro dei fiori.
Sinonimi
Serapias atrorubens Hoffm. 1804, Epipactis atropurpurea Rafin
Tassonomia
Regno: Plantae
Divisione: Magnoliophyta
Classe: Liliopsida
Ordine: Orchidales
Famiglia: Orchidaceae
Descrizione
Pianta con breve rizoma, alta da 20 a 80 cm. Fusto pubescente, verde-grigio o violetto, avvolto alla base da 2-3 squame. Foglie da 6 a 10, amplessicauli, carenate, alterne lungo il fusto, con margini finemente denticolati, lunghe fino a 12 cm e larghe 1-5 cm. Brattee inferiori più lunghe del fiore, di lunghezza decrescente dal basso verso l’alto. Infiorescenza (sub)lassa, con 10-50 fiori emananti profumo di vaniglia, di colore porpora-violaceo, più raramente verdastro. Sepali ovali, lunghi fino a 10 mm, petali poco più piccoli, entrambi pubescenti all'esterno. Labello diviso da una strozzatura in una parte posteriore (ipochilo) e una parte anteriore (epichilo). Ipochilo nettarifero, bruno lucente all’interno; epichilo più largo che lungo, cordiforme a bordi crenulati, con callosità basali importanti e molto increspate. Clinandrio sviluppato, viscidio presente e funzionale, pollini coerenti. Ovario tomentoso, con pedicello allungato a base porporina.
Tipo corologico
Eurocaucasico, presente soprattutto nelle regioni temperate e boreali, a Est fino alla Siberia e al Caucaso, rara nell'area mediterranea. In Italia è presente in quasi tutte le regioni, più rara verso Sud. Non è segnalata in Sicilia, Sardegna e Puglia.
Habitat
Prati magri, boschi luminosi, soprattutto conifere, preferibilmente su suolo calcareo ed asciutto, fino ad oltre 2000 m di quota.
Somiglianze e varietà
Epipactis helleborine (L.) Crantz che si differenzia per il colore mai rossastro dell'ovario.
Note
Impollinata soprattutto da bombi, è specie dai caratteri stabili e ben riconoscibili.
Tassonomia della Specie
Epipactis atrorubens rientra nella sezione Euepipactis, a sua volta divisa in gruppi o sottosezioni non sempre ben definibili, con numerose entità che, almeno quelle italiane, probabilmente derivano tutte da E. helleborine che è il taxon a più alta diffusione. La tassonomia di molte entità risulta dubbia e controversa a causa dalla loro variabilità in relazione agli adattamenti ambientali, il che provoca anche una difficile definizione dell’areale di distribuzione. In seguito a più approfondite ricerche, negli ultimi decenni numerosi nuovi taxa sono stati descritti, spesso di collocazione incerta.

Riconoscere le Epipactis: Caratteri comuni del genere
Molte delle Euepipactis presentano difficili problemi di inquadramento tassonomico. In generale i criteri di identificazione riguardano, oltre che la morfologia di foglie, fiore e labello, soprattutto il loro ricorso all'allogamia o all'autogamia. I caratteri comuni del genere sono:
- Rizoma provvisto di radici secondarie;
- Foglie alterne lungo il fusto;
- brattee foliacee, di lunghezza decrescente dal basso verso l'alto;
- fiori in infiorescenza più o meno unilaterale, pedicellati, con sepali e petali simili tra loro, e labello diviso da una strozzatura in una parte posteriore più o meno nettarifera (ipochilo) e una parte anteriore più o meno cordiforme (epichilo).Sperone assente, ginostemio corto, ovario non ritorto.
La riproduzione delle orchidee: Riproduzione sessuata e asessuata
La riproduzione sessuata può avvenire tramite impollinazione incrociata: quando gli insetti trasportano il polline tra fiori di individui differenti della stessa specie. Allora la pianta è detta allogama. Oppure la riproduzione può avvenire per autoimpollinazione quando il polline passa direttamente dall’antera allo stigma dello stesso fiore e allora la pianta è detta autogama. Un terzo caso, detto geitonogamia, si verifica quando il trasporto del polline avviene tra fiori diversi dello stesso individuo. La riproduzione asessuata invece avviene tramite la suddivisione degli organi sotterranei della pianta, rizomi e tuberi o mediante la produzione di semi senza che vi sia stata la fecondazione.
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